lunedì 20 dicembre 2010

jingle d'inverno

ho respirato l'aria gelida del mattino come mai avevo fatto in passato.

Ho tolto un chilo di ragnatele sotto la volta di un cimitero a me estraneo ringraziando sorella Morte che nella sua infinita misericordia alla fine ci rende tutti uguali mentre il carillon posto sotto il bel viso di un giovane di neanche vent'anni continuava a suonare il suo jingle; quando si è fermato sono scesa dalla scala sfidando i gradini ghiacciati,  mi sono chinata , gli ho dato quattro o cinque giri, di quelli lunghi e decisi e ha ripreso a suonare.
Mi sono arrampicata di nuovo verso la volta celeste, su per la scala, sfidando il corrimano ghiacciato con le mani nude e dall'alto ho ammirato la distesa di croci , cristi e madonne avvolti dalla brina ; ho respirato di nuovo aria gelida e un senso di pace e di giustizia mi ha avvolta come a ripararmi dal freddo.

Sono tornata a casa , ho infilato un paio di calde pantofole, ho messo un bollitore sul fuoco, ho acceso una candela profumata  ma seguitavo a respirare aria gelida.
Mi mancava quel jingle.






























domenica 5 dicembre 2010

cercami

nelle pagine ingiallite di un libro di  Simenon
tra le cosce calde e bianche delle tue amanti
tra un flacone trasparente e  un nudo falso d'autore
nelle pagine ingiallite di un libro di Simenon
cercami
nella polvere che toglie luce alle tue finestre
nel mirto che abbiamo versato e assaporato
attraverso i nostri ombelichi
nelle pagine ingiallite di un libro di Simenon
cercami
nella tristezza di quei fiori di cotone
nel rosso porpora di un quadro che grida vendetta
nelle pagine ingiallite di un libro di Simenon
cercami
nello specchio che tiene in memoria i nostri corpi nudi
e ancora li riflette
nel tappeto che ha assorbito
il mio odore e il tuo sudore e i nostri umori
nelle pagine ingiallite di un libro di Simenon
cercami
in ogni istante che ho vissuto
come fosse l'ultimo
e ho respirato sempre
come fosse il primo

nelle pagine ingiallite di un libro di Simenon
cercami
io sono ancora là.