sabato 18 giugno 2011

ma dov'era poi il Padre Nostro?

è che ogni volta che lo vedeva si ricordava di lei bambina nascosta dietro un minuscolo banco a pregare Dio o chi per esso che almeno quel giorno la maestra dagli occhiali grandi e gli occhi piccoli le rispiarmiasse l'ennesimo problema da risolvere, solo lei, a fottersi l'intervallo tra dati e divisioni e la risposta che doveva essere una anche se le domande erano due e ancora adesso si domanda che senso avesse ma una risposta non c'è. Un pò come la storia del P greco che il risultato non cambia ma i fattori si e vallo a capire. E intanto c'era Silvia che faceva la pipì sotto il banco e non si fa mica la pipì sotto il banco, no che non si fa, ma che vergogna ...! E i manifesti del PC attaccati al muro e le scritte fasciste...quelle del vento che soffia e la fiamma lunga lunga. E noi che si scendeva e si saliva quelle scale di sasso, in fila per due e guai a rompere la fila che mica siete pecore. E invece si. Eravano pecore. E ci hanno sacrificati tutti.

sabato 19 marzo 2011

vite

Alice guarda i gatti e i gatti girano nel sole è un solo ritornello o forse Alice sta tra un piano e l'altro e osserva, osserva Agnese al quarto piano che si guarda nello specchio e accende un'altra sigaretta. Forse Alice sono io ma non credo perchè io non amo i gatti anche se un giorno lo sposo è impazzito e ha detto io non ci sto più . Potrei essere Agnese se solo non avessi smesso di fumare ; in compenso c'è Cesare di fianco a me che fuma come un turco e l'ingresso di casa mia sa di fumo ma non mi importa, mica vivo all'ingresso io e intanto Cesare è rimasto solo ma non aspetta il suo amore  ballerina perchè tanto sa che non tornerà: le è venuto un ictus e se ne è andata lasciandolo pochi anni dopo il matrimonio. Si erano conosciuti in una comunità di recupero per tossicodipendenti. Il giorno in cui lei era partita era rimasto un silenzio assordante nel condominio. Le grida, le bestemmie, le craniate contro il muro erano cessate e finalmente si poteva dormire. Quando torno' si portò appresso Lui e vissero felici e contenti per un paio d'anni, forse tre fino a quando non arrivo' l'ictus che la riporto' nell'inferno dal quale era tornata o forse in un mondo migliore o più verosimilmente da nessuna parte.
Fatto sta che dietro ogni porta c'è una vita e dove c'è una vita c'è sempre una storia.
Forse Alice sta al primo piano. Vive sola in una casa enorme dopo che le sono morti tutti e le è rimasto solo il figlioletto mentre il marito ha pensato che tutto sommato stava meglio al paese suo e ci è tornato e tanti saluti e baci .
Le due zitelle del secondo piano non si vedono quasi mai, escono al mattino e tornano la sera. Fanno la spesa all'Esselunga il sabato pomeriggio e passano le domeniche in pigiama che tanto poi c'è davanti tutta la settimana per vestirsi e andare al lavoro.
Per il centocinquantesimo dell'unità d'Italia ha piovuto tutto il santo giorno . La mattina mi sono infradiciata girando per il mercato , cercando invano un paio di jeans e ravanando tra borse e scarpe di qualità scadente che poi , strano ma vero, ho deciso di non comprare. Sono tornata a casa trascinandomi stancamente sulle  gambe. Il bruciore alla gola andava sempre più peggiorando e anche l'intestino dava cattivi segnali. Ho mangiato controvoglia non ricordo cosa e mi sono messa a letto.
Quando mi sono svegliata, nel tardo pomeriggio, ho acceso il televisore . Su Rai movie davano un film sul famoso poeta anglo-americano Thomas S. Eliot.  La solita storia dei poeti dannati ma più che dannato mi è parso un grandissimo figlio di buona donna. Lui e i suoi sensi di colpa che si trasformavano in versi bellissimi mentre la di lui moglie invecchiava e moriva sola e dimenticata dal mondo dentro un ospedale psichiatrico perchè ritenuta troppo estrosa , troppo irruente schizzata ed invandente ed invasiva, un tantino eccentrica fors'anche un tantino scomoda per un poeta con una reputazione da difendere e allora meglio rinchiuderla e sparire dalla sua vita tra sensi  di colpa certo, grandissimi sensi di colpa. Dio solo sa quanto deve aver sofferto il caro T. S. Eliot mentre sfornava liriche a raffica e si faceva un nome , una carriera, un posto nella storia.
Clap, clap, clap. Applausi a non finire mentre lei moriva sola; mai una visita, nemmeno una lettera.
Ma così va il mondo. Siamo tutti poeti e abbiamo un cuore immenso e lo mettiamo bene in evidenza nero su bianco perchè così questo mondo ci ama mentre lasciamo morire chi amiamo perchè potrebbe impedirci di diventare grandi tra i grandi e ...oh insomma, mi è vunuta una rabbia tale che avrei buttato il televisore dalla finestra.
E non so come mi sono ritrovata a pensare a me, a Cesare, alle zitelle del secondo piano, ad Alice , al silenzio assordante che resta quando un drogato parte per una casa di recupero e tutto sommato ho pensato che  l'odore di fumo stagnante che passa sotto la mia porta e infesta l'ingresso del mio appartamento non è una cosa grave. Del resto se avessi continuato a fumare ,probilmente, non ci avrei nemmeno fatto caso.

CHASINGPAVEMENT  DOVREI ARRENDERMI O ANDARE AVANTI?

domenica 27 febbraio 2011

I mulini a vento di Caterina

Post n°55 pubblicato il 14 Dicembre 2009 esterinaneltempo

Caterina  è nata in piena guerra fredda e le hanno dato il nome della nonna e un nome in testa non ti capita mai per caso e infatti Caterina si è stufata e vuole rimettere a posto le cose. Quelle cose che sono rimaste com'erano , congelate dal tempo e dalla rassegnazione e mettiamoci pure un pò di cocciutaggine e  intanto sono passati più di vent'anni , vent'anni di guerra fredda , e Caterina si è stufata.
E' partita da Genova , armata solo del coraggio dei suoi 18 anni , con l'intento di bussare a tutte quelle porte che non le sono mai state aperte solo perchè lei è figlia di suo padre e con suo padre nessuno voleva più averci a che fare perchè suo padre , a sua volta, c'ha la stessa testa di quell'ignorante di suo padre ma vent'anni sono tanti e mi viene il dubbio che qui un pò ignoranti lo sono ( lo siamo) stati tutti.
Però questa volta Caterina ce l'ha fatta, nel senso che almeno le porte le sono state aperte anche se dietro le porte un pò di gelo l'ha trafitta.
E avrei tanto voluto dirle che io ci ho rinunciato da un pezzo a fare il Don Chisciotte ma non l'ho fatto perchè Caterina ha ancora tutta la vita davanti per provarci, per osare, mentre io posso solo tornare con la mente a una vecchia scala che sapeva di polvere e piscio di gatto e a un grande cortile che pullulava di bimbi, più di venti ne aveva contati la zia una sera. Come gli anni che sono passati, più di venti appunto. E tanti altri ne passeranno
.

domenica 30 gennaio 2011

ancora tu

...e pensare che eri così manesco; del resto sei cresciuto a sberle e a calci nel sedere. Quand'eri bambino tua madre ti svegliava anche di notte per picchiarti e mi raccontavi sempre di quella volta che ti buttò giù dalle scale, che se non ci fosse stata tua sorella a fermarti a metà scala ti saresti rotto l'osso del collo ancora prima di arrivare in fondo . Eppure ogni volta che lo raccontavi tutti si piegavano in due dal ridere. Tu no. Per far ridere è necessario stare seri. La chiamano ironia; l'ironia è un dono. Avevo smesso anche di chiederti di accompagnarmi a Messa, le tue parodie sul vangelo facevano voltare la testa anche a chi stava tre file più avanti...
Ho sognato due serpentelli che mi venivano incontro. Camminavano ritti sulla coda e all'improvviso hanno preso fuoco. Due lingue di fuoco si avvicinavano a me ; le guardavo ma non avevo paura perchè al mio fianco c'eri tu, maglietta bianca e jeans. Ti ho guardato mentre pensavo : bruciano , arriveranno morti. Mi sono svegliata e ho allungato un braccio per toccarti. un dolore sordo allo stomaco. Ho ritratto furtivamente la mano ,memore di questi 15 anni che per un attimo è stato come se non fossero mai esistiti e ho aspettato l'alba in preda a un'angoscia indescrivibile.
Un giorno forse tutto questo dolore mi sarà utile.

mercoledì 5 gennaio 2011

l'incipit

Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito.

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Molti anni dopo, di fronte all'irreversibilità della vita, mi ricordai di quel giorno in cui mio padre mi spiegò perchè all'anagrafe mi aveva registrata prima come MARIA .
C'era un ghiaccio nel suo cuore.
Sono cresciuta divisa tra due nomi.
Spesso ho immaginato di essere due persone.
Una intelligente, colta, spavalda. L'altra timida, insicura spesso imbronciata.
Col tempo ho cercato di assemblare le due cose ma era come mischiare l'acqua con l'olio.
Oggi non mi chiedo più quale sia il mio nome e nemmeno mi importa.
Se non sapete come chiamarmi , indicatemi col dito.

sabato 1 gennaio 2011

sms di capodanno

La prima è Rosangela che mi scrive:" di solito ignoro le catene ma questa è bellissima...(segue testo), invia questo messaggio a nove amiche (NOVE!!!) a cui vuoi veramente bene e ti succederà qualcosa di bellissimo." A parte che non credo di avere nove amiche a cui voglio veramente bene, al massimo saranno tre o quattro, rispondo : " cara Rosy, facciamo che ti voglio bene per nove e siamo a posto così".
Paolo mi scrive: " ...a piccoli passi si scalano le montagne".
Caro Paolo, di questo passo quando arriverò in cima sarò vecchia e stanca e brutta...insomma lo vuoi capire che tutto sto tempo non ce l'abbiamo più? Ma ti rispondo che sei tanto caro e che ti auguro un più che felice anno nuovo.
Segue messaggio della Sunny, bellissimo, in dialetto lombardo ma di un lombardo che rasenta il longobardo e mi viene voglia di spedirlo a quel disgraziato di Abramo ma ci rinuncio perche' ogni volta che mi scrive usa un numero diverso e non posso mandare quattro messaggi lunghi due pagine a quattro numeri diversi e qui mi scappa il primo vaffanculo del 2011 ; senonchè mi arriva un messaggio in "spagnolo": "Hesto anno recuerda , no violinos, no pianoforte, no chitarra...hesto anno trombas!" Al che rispondo " cara Angela Felice anno nuovo e vaffanculo và, che me lo devo cercare su google come si tromba ormai..."
La Ire è sempre di uno spaziale pazzesco:"vacca merda mi si è spento il cell. proprio a mezzanotte..."
E' a questo punto che penso "questi sms meritano un post ".
Il caro Aut mi scrive mentre sto facendo la lotta col ciccio nel lettone e siccome lui sa... pensa di avermi disturbata. Caro Aut, scrivi quando vuoi, tu non mi disturbi mai.
Le circonstanze hanno poi voluto che ad Alma inviassi un mms. Un bocciolo di rosa che ha sfidato e vinto il gelo in un piccolo roseto di un cimitero al quale ormai mi ci sono affezionata. E' lo stesso bocciolo che ho inviato ad Aut il giorno stesso in cui ho scattato la foto , solo che a lui devo aver mandato il fotoritratto, mentre ad Alma la panoramica; per cui cari Aut ed Alma se volete potete anche scambiarvi la foto ma sappiate che è sempre la stessa rosa e il cimitero pure; ma sappiate anche che quello è un cimitero speciale, popolato di giovani, troppo giovani e credo sia per questo che viene curato come fosse un giardino.
Seguono gli auguri di Fulvia e altri che non menziono perchè a voi sconosciuti e sorpresa delle sorprese arrivano anche gli auguri del "mazziere"! A questo punto la domanda sorge spontanea:" avrà inoltratro lo stesso testo a tutte le altre?" La risposta mi sorge spontanea :" of course!" Per cui rispondo con un " buona notte amore", ma a quel punto è come se una spada mi trafiggesse il costato da parte a parte e mi sento come il Cristo in croce e vorrei tanto essere sepolta là in mezzo a quei giovani e corro a rifugiarmi tra le braccia del mio ciccio.
Ecco, spero di non aver dimenticato nessuno e se è successo sappiate che non l'ho fatto apposta .
VI ABBRACCIO e colgo  l'occasione per rinnovare i miei auguri e a chi non li ho fatti lo faccio ora.

Bene, adesso posso svuotare la messaggeria...;))