domenica 30 gennaio 2011

ancora tu

...e pensare che eri così manesco; del resto sei cresciuto a sberle e a calci nel sedere. Quand'eri bambino tua madre ti svegliava anche di notte per picchiarti e mi raccontavi sempre di quella volta che ti buttò giù dalle scale, che se non ci fosse stata tua sorella a fermarti a metà scala ti saresti rotto l'osso del collo ancora prima di arrivare in fondo . Eppure ogni volta che lo raccontavi tutti si piegavano in due dal ridere. Tu no. Per far ridere è necessario stare seri. La chiamano ironia; l'ironia è un dono. Avevo smesso anche di chiederti di accompagnarmi a Messa, le tue parodie sul vangelo facevano voltare la testa anche a chi stava tre file più avanti...
Ho sognato due serpentelli che mi venivano incontro. Camminavano ritti sulla coda e all'improvviso hanno preso fuoco. Due lingue di fuoco si avvicinavano a me ; le guardavo ma non avevo paura perchè al mio fianco c'eri tu, maglietta bianca e jeans. Ti ho guardato mentre pensavo : bruciano , arriveranno morti. Mi sono svegliata e ho allungato un braccio per toccarti. un dolore sordo allo stomaco. Ho ritratto furtivamente la mano ,memore di questi 15 anni che per un attimo è stato come se non fossero mai esistiti e ho aspettato l'alba in preda a un'angoscia indescrivibile.
Un giorno forse tutto questo dolore mi sarà utile.

mercoledì 5 gennaio 2011

l'incipit

Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio. Macondo era allora un villaggio di venti case di argilla e di canna selvatica costruito sulla riva di un fiume dalle acque diafane che rovinavano per un letto di pietre levigate, bianche ed enormi come uova preistoriche. Il mondo era così recente, che molte cose erano prive di nome, e per citarle bisognava indicarle col dito.

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Molti anni dopo, di fronte all'irreversibilità della vita, mi ricordai di quel giorno in cui mio padre mi spiegò perchè all'anagrafe mi aveva registrata prima come MARIA .
C'era un ghiaccio nel suo cuore.
Sono cresciuta divisa tra due nomi.
Spesso ho immaginato di essere due persone.
Una intelligente, colta, spavalda. L'altra timida, insicura spesso imbronciata.
Col tempo ho cercato di assemblare le due cose ma era come mischiare l'acqua con l'olio.
Oggi non mi chiedo più quale sia il mio nome e nemmeno mi importa.
Se non sapete come chiamarmi , indicatemi col dito.

sabato 1 gennaio 2011

sms di capodanno

La prima è Rosangela che mi scrive:" di solito ignoro le catene ma questa è bellissima...(segue testo), invia questo messaggio a nove amiche (NOVE!!!) a cui vuoi veramente bene e ti succederà qualcosa di bellissimo." A parte che non credo di avere nove amiche a cui voglio veramente bene, al massimo saranno tre o quattro, rispondo : " cara Rosy, facciamo che ti voglio bene per nove e siamo a posto così".
Paolo mi scrive: " ...a piccoli passi si scalano le montagne".
Caro Paolo, di questo passo quando arriverò in cima sarò vecchia e stanca e brutta...insomma lo vuoi capire che tutto sto tempo non ce l'abbiamo più? Ma ti rispondo che sei tanto caro e che ti auguro un più che felice anno nuovo.
Segue messaggio della Sunny, bellissimo, in dialetto lombardo ma di un lombardo che rasenta il longobardo e mi viene voglia di spedirlo a quel disgraziato di Abramo ma ci rinuncio perche' ogni volta che mi scrive usa un numero diverso e non posso mandare quattro messaggi lunghi due pagine a quattro numeri diversi e qui mi scappa il primo vaffanculo del 2011 ; senonchè mi arriva un messaggio in "spagnolo": "Hesto anno recuerda , no violinos, no pianoforte, no chitarra...hesto anno trombas!" Al che rispondo " cara Angela Felice anno nuovo e vaffanculo và, che me lo devo cercare su google come si tromba ormai..."
La Ire è sempre di uno spaziale pazzesco:"vacca merda mi si è spento il cell. proprio a mezzanotte..."
E' a questo punto che penso "questi sms meritano un post ".
Il caro Aut mi scrive mentre sto facendo la lotta col ciccio nel lettone e siccome lui sa... pensa di avermi disturbata. Caro Aut, scrivi quando vuoi, tu non mi disturbi mai.
Le circonstanze hanno poi voluto che ad Alma inviassi un mms. Un bocciolo di rosa che ha sfidato e vinto il gelo in un piccolo roseto di un cimitero al quale ormai mi ci sono affezionata. E' lo stesso bocciolo che ho inviato ad Aut il giorno stesso in cui ho scattato la foto , solo che a lui devo aver mandato il fotoritratto, mentre ad Alma la panoramica; per cui cari Aut ed Alma se volete potete anche scambiarvi la foto ma sappiate che è sempre la stessa rosa e il cimitero pure; ma sappiate anche che quello è un cimitero speciale, popolato di giovani, troppo giovani e credo sia per questo che viene curato come fosse un giardino.
Seguono gli auguri di Fulvia e altri che non menziono perchè a voi sconosciuti e sorpresa delle sorprese arrivano anche gli auguri del "mazziere"! A questo punto la domanda sorge spontanea:" avrà inoltratro lo stesso testo a tutte le altre?" La risposta mi sorge spontanea :" of course!" Per cui rispondo con un " buona notte amore", ma a quel punto è come se una spada mi trafiggesse il costato da parte a parte e mi sento come il Cristo in croce e vorrei tanto essere sepolta là in mezzo a quei giovani e corro a rifugiarmi tra le braccia del mio ciccio.
Ecco, spero di non aver dimenticato nessuno e se è successo sappiate che non l'ho fatto apposta .
VI ABBRACCIO e colgo  l'occasione per rinnovare i miei auguri e a chi non li ho fatti lo faccio ora.

Bene, adesso posso svuotare la messaggeria...;))