domenica 27 febbraio 2011

I mulini a vento di Caterina

Post n°55 pubblicato il 14 Dicembre 2009 esterinaneltempo

Caterina  è nata in piena guerra fredda e le hanno dato il nome della nonna e un nome in testa non ti capita mai per caso e infatti Caterina si è stufata e vuole rimettere a posto le cose. Quelle cose che sono rimaste com'erano , congelate dal tempo e dalla rassegnazione e mettiamoci pure un pò di cocciutaggine e  intanto sono passati più di vent'anni , vent'anni di guerra fredda , e Caterina si è stufata.
E' partita da Genova , armata solo del coraggio dei suoi 18 anni , con l'intento di bussare a tutte quelle porte che non le sono mai state aperte solo perchè lei è figlia di suo padre e con suo padre nessuno voleva più averci a che fare perchè suo padre , a sua volta, c'ha la stessa testa di quell'ignorante di suo padre ma vent'anni sono tanti e mi viene il dubbio che qui un pò ignoranti lo sono ( lo siamo) stati tutti.
Però questa volta Caterina ce l'ha fatta, nel senso che almeno le porte le sono state aperte anche se dietro le porte un pò di gelo l'ha trafitta.
E avrei tanto voluto dirle che io ci ho rinunciato da un pezzo a fare il Don Chisciotte ma non l'ho fatto perchè Caterina ha ancora tutta la vita davanti per provarci, per osare, mentre io posso solo tornare con la mente a una vecchia scala che sapeva di polvere e piscio di gatto e a un grande cortile che pullulava di bimbi, più di venti ne aveva contati la zia una sera. Come gli anni che sono passati, più di venti appunto. E tanti altri ne passeranno
.

6 commenti:

  1. E magari con la sua cocciutaggine Caterina ce la farà ad aprire qualche porta e se ne uscirà il gelo, imparerà a coprirsi meglio, senza smettere di bussare ancora. In bocca al lupo a Caterina e anche a te :***

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  2. Io, a differenza di Caterina, ho smesso di combattere contro i mulini a vento...
    Ma un tempo ricordo che a Don Chisciotte gli facevo un baffo! :))
    Baci piccola :**

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  3. Mi raccontano che a Carolina neppure alla borsa nera volevano vendere nulla perchè era altezzosa. Ma lei si spaccava la schiena tirando il suo carretto ogni giorno attendendo Remo che tornasse da quella maledetta guerra e da tutti quei soldati che andava raccogliendo.
    Non voleva mischiarsi Carolina, è vero. Lei era tutto quanto le bastasse in attesa di lui e poi non importava il resto.

    Questo mi hai ricordato.
    Questo è parte del sangue che porto nelle vene.
    Davanti alle porte chiuse... tiro dritta...

    Sorrisi per te :-)

    ps speriamo che ci siano le porte aperte sabato sera al Manzoni che c'è' Sergio Rubini che recita poesie :-D

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  4. Ma Caterina stava in Russia? Bene,dopo questo commento pieno di citazioni posso tornare a dormire...però non ricordo cos'abbia scritto io allora...ah si...una cazzata come questa :)) Se ognuno mettesse a posto le cose dentro sé non ci sarebbe bisogno di metterle in ordine all'ultimo momento.

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  5. e Caterina dovrebbe pure ad usare bene le forcine dei capelli, ché certe porte bisogna proprio forzarle, e altre invece ignorarle. e poi ci sono pure i portoni e le finestre, volendo :)
    tifo caterina, magari le posso fare uno sciarpone di lana merino per difendersi da certi spifferi freddi.
    bacione ad entrambe!

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