sabato 18 giugno 2011

ma dov'era poi il Padre Nostro?

è che ogni volta che lo vedeva si ricordava di lei bambina nascosta dietro un minuscolo banco a pregare Dio o chi per esso che almeno quel giorno la maestra dagli occhiali grandi e gli occhi piccoli le rispiarmiasse l'ennesimo problema da risolvere, solo lei, a fottersi l'intervallo tra dati e divisioni e la risposta che doveva essere una anche se le domande erano due e ancora adesso si domanda che senso avesse ma una risposta non c'è. Un pò come la storia del P greco che il risultato non cambia ma i fattori si e vallo a capire. E intanto c'era Silvia che faceva la pipì sotto il banco e non si fa mica la pipì sotto il banco, no che non si fa, ma che vergogna ...! E i manifesti del PC attaccati al muro e le scritte fasciste...quelle del vento che soffia e la fiamma lunga lunga. E noi che si scendeva e si saliva quelle scale di sasso, in fila per due e guai a rompere la fila che mica siete pecore. E invece si. Eravano pecore. E ci hanno sacrificati tutti.

3 commenti:

  1. che bello! ma come si fa a fare un blog così??? io non ci capisco una minchia (firmato Ire Mazzantini. SE SE SE...)

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  2. Non è in cielo? [firmato Out Minzolini]

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  3. Poi hanno scoperto i dsa e mio figlio prende dieci in matematica ma forse è disortografico, pare un po' dislessico. E invece io credo sia un bambino, con tanta fantasia e troppi pensieri per concentrarsi su un dettato che può essere più difficile di un problema, perchè non ha una soluzione. Ecco, il vero problema non è quello del pi greco, ma di quanta passione c'è nel cuore di un insegnante e di quanta psicologia mette a capire che non siamo pecore, tutti diversi, tutti speciali.

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